Una ricetta facile e buona, che richiama l’antica tradizione di Sant’Antonio

Il pane al latte è un panino morbido usato nella prima colazione: soffice, energetico e salutare, amato particolarmente da bambini e ragazzi, un’ottima alternativa alle merende confezionate, da accompagnare con un bel bicchiere di latte e della frutta fresca.

Viene utilizzato in Sicilia come panino da farcire con il gelato, per questo viene chiamato anche mezza brioche.
La nostra versione non comprende l’utilizzo di uova ma solo di latte, burro e zucchero. L’uovo viene utilizzato solo per la spennellatura prima dell’infornata, ma non nell’impasto.

I panini al latte o panini dolci, nella tradizione, vengono anche associati al culto di S.Antonio Abate, che si nutrì appunto di pane durante la sua vita eremitica, in continua lotta contro il demonio.

Per la festa di S. Antonio Abate (17 gennaio) protettore degli animali domestici e degli agricoltori, diverse e varie sono le usanze e le tradizioni diffuse: piccoli panini moderatamente dolci, aromatizzati con scorza di limone, dolci pani aromatizzati, minuscoli “gnocchi di pane”, vengono benedetti durante le celebrazioni e distribuiti ai fedeli e anche, eccezionalmente, agli animali, di cui l’Abate è anche patrono.
(Fonte https://www.panenostro.com/)

INGREDIENTI
1 kg. Farina
50 gr. Lievito di birra
30 gr. Burro
20 gr. Zucchero
15 gr. Sale
300 gr. Latte intero
10 gr. Farina maltata (o malto)
250 gr. Acqua

LAVORAZIONE
Impastare la farina, l’acqua, il latte, il lievito, il malto, lo zucchero, aggiungere il burro a metà
impasto per ultimo il sale per 15 minuti circa.
Lasciare riposare la massa sul tavolo di lavoro e coprire con il telo fino al raddoppio.
Formare delle palline di circa 30gr. metterle su teglia fare lievitare per circa 40’; terminata la
lievitazione spennellarli con l’uovo.

COTTURA
La cottura deve avvenire a 220° – 240° per circa 10/15 minuti.
Appena sfornati spennellarli con miele liquido.

Una ricetta da “piccolo principe” per uno dei pani più famosi dell’antica tradizione Sabauda

Dire grissino è come dire Torino. La nascita di questo pane tradizionale è parte della storia Sabauda: la storia racconta infatti che Antonio Brunero, fornaio della corte, ideò il grissino su indicazione del medico reale per poter far mangiare il piccolo Vittorio Amedeo II nel 1679. Il futuro re infatti, di salute cagionevole, non digeriva la mollica del pane normale. Il fornaio allora si ingegnò inventandone un tipo che non prevedesse la mollica: ecco l’origine del grissino!


La preparazione dei grissini non è facile, originariamente erano previste ben quattro figure professionali addette alla realizzazione:
lo Stiror era colui che stirava l’impasto
il Tajor era invece colui che dopo la manipolazione del primo tagliava la pasta in pezzi di circa 3 centimetri
il Coureur era invece la persona che deponeva su una paletta strettissima e lunga (anche 4 metri) due bastoncini e poi la introduceva nel forno alla piemontese
il Gavor a cui spettava il compito di estrarre i bastoni dal forno e di spezzarli in due.
(fonte https://www.guidatorino.com/)

Di seguito vi presentiamo una ricetta infallibile che vi consentirà di realizzare deliziosi grissini, come da tradizione piemontese oppure arricchiti con semi, spezie, erbe officinali.

INGREDIENTI
1 kg di farina tipo 0 – 200w – 220w
0.6 litri di acqua
12 gr di sale
10 gr di malto
60 gr di strutto
50 gr di lievito
30 gr di olio extra vergine di oliva


LAVORAZIONE
Impastare per 13 minuti tutti gli ingredienti, tranne il sale.
Aggiungere il sale dopo 5 minuti dall’inizio dell’impasto;
fare a mano dei filoni di 20 cm di larghezza, posarli in una tavola
unta di olio extra vergine di oliva (o infarinata) e ungerli per bene sempre con olio
extra vergine.
Lasciar lievitare per 25-30 minuti circa, tagliare il filone a pezzi di 50-60 grammi, stirarli
manualmente e arrotolarli a piacere nei vari semi (finocchio, sesamo, papavero, rosmarino); quindi,
stenderli sulle teglie.
COTTURA
Infornare in forno per 13-15 minuti ad una temperatura di 225° – 230° C.